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Lettere di Franti/

Il Franti, lo studente De Rossi ed il bonus della buona scuola

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Franti: “Ho captato una conversazione tra Preside e insegnanti, ma cos’è sto bonus?”.

De Rossi: “Una buona scuola deve avere un bonus da dare ai buoni, anche tra gli insegnanti ci sono i cattivi e i buoni e questi ultimi meritano una manciata di soldi in più”.

“Davvero? Ascolta quello che ho sentito:”

“Insegnante: Preside, cortesemente potrebbe dirmi i nomi dei colleghi che hanno meritato il bonus quest’anno?

Preside: Come osa farmi questa domanda?

Insegnante: Ma veramente… vorrei sapere i nomi dei colleghi per emularli; come dice un suo collega Dirigente Scolastico su Orizzonte scuola, il bonus ai docenti ha creato sana emulazione.

Preside: Se insiste con questa provocazione rischia una sanzione disciplinare!

RSU: Preside, vorremmo sapere i nomi dei colleghi che hanno meritato il bonus.

Preside: Fate richiesta scritta.

Dopo qualche tempo:

RSU: Preside, ha ricevuto la nostra richiesta scritta? Non ha ancora risposto. Gliela leggiamo a voce “Egregio Signor Preside, in qualità di RSU, a nome dei lavoratori di questa scuola, chiediamo che vengano resi noti i nomi dei colleghi che hanno meritato il bonus

Preside: Ho letto, ho letto. Purtroppo non posso dare seguito alla vostra richiesta, io non vedo, non sento, non parlo, c’è la privacy.

RSU: Preside, scusi, lasciamo perdere i nomi, possiamo immaginarceli, ponendo i nomi dei colleghi come X,Y,Z potrebbe dirci almeno quanti euro sono andati a X, quanti a Y, quanti a Z?

Preside: L’ho già detto, c’è la privacy, io non vedo, non sento, non parlo”.

“Franti, forse è meglio che non vai troppo in giro a raccontare questa storiella, non vorrei ne venissero delle rogne anche a te”.

“ma vafff…”

febbraio 2017

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Lettere di Franti/

Il maestro Perboni, la maestrina dalla penna rossa e il bonus della buona scuola

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Perboni: “Buongiorno signorina maestra”

Maestrina: “Buongiorno a lei professor Perboni”

“Bella giornata, non è vero?”

“Bellissima, non c’è che dire. Lei per caso sa, professore, che la settimana passata sono stati assegnati i bonus della bella scuola?”

Buona, signorina maestra, si dice buona scuola, non bella.”

“Oh certo, professore, mi confondo sempre. E per caso lei sa anche a chi sono stati assegnati questi bonus?”.

“Ma certo che no, signorina maestra, difatti è segreto!”

(timidamente) “è … segreto?”.

“Logico, per la privacy”

“Ma come, per la privacy, ma che dice?”

“Certo, non vorrà mica che si sappia in giro il nome di chi ha preso il premio!”

“E come facciamo noi a ‘prendere ispirazione’ dai migliori se non sappiamo neanche chi sono?”

“Che c’entra, l’importante è tendere costantemente al meglio. Al momento opportuno il Signore saprà chi premiare”

“Il Signore?…”

“Il signor Dirigente, mi scusi, sbaglio sempre”

(guarda in cielo e sospira) “… a me non l’han dato …”

“Shhh, non si faccia sentire!, è segreto le dico se-gre-to. Poi, certo che non gliel’hanno dato, lei mica l’ha chiesto.”

(nervosetta) “Ah, bisogna anche chiederlo il premio? Cioè bisogna andare dal Signore, come dice lei, e dirgli «guardi Signore io sono molto brava, la prego mi dia il premio» che poi Lui decide se si o se no?”

“Più o meno è così”.

(sorride) “Certo che lei ha proprio delle gran belle scarpe nuove professor Perboni, chissà quanto le sono costate…”

“Non mi faccia arrossire… Sembra si stia rannuvolando, non le pare?”

febbraio 2017

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