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Lettere di Franti/

Il Franti, lo studente De Rossi e l’alternanza scuola/lavoro

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 De Rossi: (si rivolge con aria sbruffona al Franti che sta passando) “Ehi Franti, hai visto che metteranno l’orale di «alternanza scuola lavoro» alla maturità?”.

Franti: “ma fammi ridere …”.

“Franti, allora non sei informato, non hai letto il decreto attuativo…”.

(stizzito) “a noi, che stiamo in fondo alla classe, le notizie arrivano un po’ dopo, è vero, e in generale non ci interessano molto; però questa cosa dell’«alternanza scuola lavoro» la sapevo. È la bella scuola di Renzi”.

Buona!, si dice buona, che è diverso da bella. Buona nel senso che fa bene non che fa piacere. E poi questo è Gentiloni e non Renzi…”.

(alzando la voce) “… che è sempre un suo amico no? Ma come cazzo fanno a fare un orale sull’alternanza scuola lavoro?

E se uno poi dice che non ha fatto nulla, che ha passato duecento ore come un pirla in una copisteria a guardarsi attorno?
E se uno riferisce che ha partecipato ad un’orrida messinscena organizzata dalla sua scuola?
E se uno racconta che lui e i suoi compagni hanno sostituito del personale, che altrimenti sarebbe stato retribuito, per tenere aperta una fiera del libro… e che si ritiene vigliaccamente sfruttato anzi schiavizzato visto che si trattava di lavoro-coatto-non retribuito?
Se uno sostiene una cosa così che fanno, lo bocciano?

“Beh certo se uno dice delle cose così una bella figura non ce la fa”.

“Mentre se uno invece dichiara che è andato in una officina e ha sbullonato come un porco aggratis come vorrebbe poter fare per tutta la vita, così invece ci fa una bella figura?”.

“Ecco Franti, ecco perché si chiama buona scuola e non bella, vedo che inizi a capire”.

(facendo un gesto con la mano) “ma vaffanculo”.

febbraio 2017

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