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La teoria dei Numeri chiusi

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La teoria dei numeri chiusi, che ha subito nei tempi storici alterne vicende, è recentemente stata riportata in auge dal Prof. Gill von Vague1, valtellinese.

La teoria si basa sul presupposto che esista, affianco all’insieme dei numeri naturali N, all’insieme dei numeri reali R e dei numeri complessi C, l’insieme dei numeri chiusi K che è un sottoinsieme chiuso di N e gode di proprietà del tutto particolari.

Somma di numeri chiusi

Per i numeri chiusi è possibile definire un operatore somma:

k1 + k2 = k3

che è dotato di uno zero:

k + 0 = k

questo operatore di somma gode della proprietà commutativa:

k1 + k2 = k2 + k1

I numeri chiusi possono quindi considerarsi a tutti gli effetti un gruppo abeliano o commutativo.

Gli elementi di un gruppo di numeri chiusi, se sommati, generano un elemento appartenente allo stesso gruppo, uguale e non maggiore ad uno dei due addendi:

k1 + k2 = k3 con k3 <= max(k1, k2)

Cioè sommando due numeri chiusi non si ottiene mai un numero maggiore del più grande dei due.

Iscrizione

L’appartenenza di un numero all’insieme dei numeri chiusi è detta iscrizione. L’operatore di
iscrizione non ha un inverso e seziona l’insieme dei numeri in due sottoinsiemi a intersezione nulla.

Prodotto tra numeri naturali e numeri chiusi

È definito un operatore di moltiplicazione tra l’insieme dei numeri chiusi e l’insieme dei numeri naturali <K * N> che da come risultato sempre e solo il numero appartenente a K. Ossia l’intero insieme dei numeri naturali puo’ essere visto come l’unità per l’insieme dei numeri chiusi:

k * n = k per ogni n ϵ N e per ogni k ϵ K

Somma tra numeri chiusi e numeri naturali

Non è, invece, definito un operatore di somma tra numeri chiusi e numeri naturali, anzi vi è una attenzione particolare a questo tipo di operazione. Sommare numeri chiusi a numeri naturali produce risultati impredicibili2 ne discende il

primo teorema di Vague

(K + N = ?).

Operatori

L’operatore che trasforma un numero naturale in numero chiuso si chiama nutKracker (nK).

Valgono, per il nutKracker, le seguenti banali proprietà:

nK(n) K

nK(n1+n2) = nK(n1) + nK(n2) = k1 + k2 <= max(k1,k2)

In buone parole l’insieme dei numeri chiusi è tale che sommando o moltiplicando non se ne esce mai.

Applicazioni

I numeri chiusi trovano un’applicazione proficua in fisica in quanto, in particolari condizioni, accentuano la generazione di solitoni in movimento, onde solitarie altrimenti dette soloni (o saloni) mobili (o del-mobile).

Lo spazio che la teoria dei numeri chiusi è in grado di generare per i saloni del mobile è sperimentato e vasto3 benché ancora oggetto di studio.

Si suppone che tale teoria, nata dalla matematica e passata alla fisica, possa generare benefici risultati anche nelle scienze economiche.

Il paradosso della torta

Noto è il paradosso della torta per cui una torta divisa per un numero chiuso genera fette sempre più grandi di una equivalente torta divisa per un numero naturale.

Avverse fortune della teoria dei numeri chiusi

La teoria dei numeri chiusi è al momento molto in auge, i suoi favori attraversano la comunità scientifica raccogliendo consensi dai piccoli e grandi ricercatori alle alte baronie e sembrano, con questo, confermare la sua validità.

Voci discordanti, però, provengono dai rumorosi corridoi e da qualche scritto del professor Ommot von Bigol4, anch’egli valtellinese, che sostiene che la teoria non ha alcuna reale base scientifica sperimentale e che, anzi, avanza l’ipotesi secondo cui un gruppo chiuso (K) diviso per un gruppo naturale (N) non possa che disperdersi in un gruppo reale continuo (R), derivabile e completo. Da ciò Ommot deduce che l’incompletezza del gruppo dei numeri chiusi non puo’ che essere cagione della sua rottura5.

Stupisce la disattenzione della comunità scientifica nazionale ed internazionale a quelli che potrebbero essere gli effetti della teoria del numero chiuso se applicata al mondo reale, al contrario degli istituti di economia che vi hanno già investito, e ricavato, ingenti somme.

La comunità scientifica sembra essere al momento più interessata alla teoria del trasferimento o del movimento forzoso che però, nel parere di chi scrive, non è del tutto estranea nelle premesse e nelle conseguenze alla teoria del numero chiuso.

Vale in conclusione segnalare un nuovo canale di ricerca che si basa sull’ipotesi che si verifichi una crescita esponenziale qualora l’operatore nK() sia applicato all’operatore scolastico tax():

ipotesi di Ommot o ‘del corridoio’

nK(tax(n)) = tax exp(tax(n))

giugno 2017, ommot

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1 Il prof Vague si laurea in medicina negli anni ‘80 e si specializza in “Anatomia patologica a seguito di ripetuti forti colpi sul corpo”, tecnica di cui ipotizzò applicazione nelle SPA e nei Chiostri rinascimentali come forma di cura al baccanismo e all’indipendentismo, malattie oggi rare ma un tempo virulenti.

Come Ivo Livi, che divenne Yves Montand grazie a sua madre che lo apostrofava dalla finestra: “Ivo monta, che la pasta è pronta!”, così Gill, seguito dalla genitrice negli studi di matematica e da essa sollecitato: “Gill, ti prego, non essere vago”, risulta oggi più noto col nome di Gill Vago.

2 Un po’ come sommare numeri reali a numeri immaginari genera lo spazio dei numeri complessi così sommare numeri naturali e numeri chiusi potrebbe generare degli spazi multidimensionali aperti di cui ancora non si conoscono né dominano le proprietà.

3 Su questo il professor Vague, insieme ai suoi sodali Senatori, ha prodotto numerosissime pubblicazioni tutte disponibili in letteratura.

4 Ommot Bigol, noto perdigiorno, è il fondatore di “tha Beagle C@mpany” che ha dato vita recentemente ad una singolare crypto-moneta.

5 Questo spiegherebbe quello che taluni chiamano “L’enigma della rottura” e che potrebbe corrispondere all’ottava catastrofe elementare del sistema descritto da René Thom.