Siamo i lavoratori in bicicletta di Deliveroo. Quelli che la gig economy chiama “rider”. Deliveroo dice che siamo “collaboratori autonomi” e “fornitori indipendenti” di prestazione d’opera, che bastano uno smartphone, una bicicletta funzionante e due gambe robuste e diventi “imprenditore di te stesso”.
La nostra azienda dice che consegnare cibo non è un lavoro ma un “lavoretto” e per questo il sistema dell’assegnazione dei turni attraverso uno “slot” orario e “la messa a disposizione” rappresenta un sistema equo ed innovativo per la “valorizzazione” del nostro tempo: se sei molto disponibile e molto veloce consegnerai tanto e salirai nel ranking, perché l’algoritmo che smista gli ordini ne terrà conto; se avrai problemi, bucherai, sarai malato, partirai in vacanza, sospenderai per un po’ la collaborazione, perderai posizioni e la possibilità che altri slot orari ti vengano assegnati. E’ la dura legge del delivery food.
Una legge che non ammette ambiti di discussione, secondo quanto abbiamo potuto verificare in questi mesi, quando abbiamo cercato più volte un canale di comunicazione con l’azienda. Lavoriamo precarizzati. Corriamo per strada, tra una consegna e l’altra, rischiando la vita, nel traffico, senza copertura assicurativa che ci tuteli. Non abbiamo ferie. Malattia. Non abbiamo alcuna garanzia sul nostro futuro. Nessuna prospettiva di assunzione, con la spada di Damocle del tetto dei 5000 euro sulla ritenuta d’acconto. Con il ricatto dell’apertura di una partita iva che non ci possiamo permettere. Per questo abbiamo deciso di mobilitarci, organizzando la prima Deliverance Strike Mass. Perché le nostre condizioni di lavoro debbono migliorare. E le nostre richieste non caschino mai più nel vuoto del silenzio di un “clic”.
Chiediamo a Deliveroo Italia:
– se siamo lavoratori flessibili e collaboratori autonomi, per quale motivo non possiamo rifiutare il 10% delle consegne come da contratto
– se siamo intenzionati a vivere di questo lavoro, perché ci viene negata la possibilità di farlo attraverso l’applicazione di un contratto nazionale di categoria che normalizzi la nostra condizione emancipandoci dal ricatto delle partite iva
– se siamo risorse per la nostra azienda per quale ragione non abbiamo copertura assicurativa integrativa in caso di incidente o un bonus in caso di pioggia, materiale di lavoro adeguato o rimborsi di spesa per la manutenzione
– se siamo prestatori d’opera indipendenti, come mai Deliveroo offre un servizio di intermediazione di manodopera ai ristoratori, gestendo i rider da somministrati come un’agenzia del lavoro
– se il cottimo non è permesso in Italia, perché nel delivery food dovrebbe trasformarsi in un’opportunità legittima, ripristinato da queste nuove forme di lavoro
Per queste e molte altre ragioni vi invitiamo tutte e tutti a partecipare sabato 15 luglio alla prima Deliverance Strike Mass che partirà alle 19.30 in Piazza XXIV maggio a Milano. Una biciclettata per le strade della città, tra ristoranti e punti di ritrovo dei rider.
Support Your Local Strike Raiders! Raise Your Bicycle!
Pretendiamo risposte concrete e ci stiamo organizzando per farci valere! Per informazioni scrivici a deliverancemilano@gmail.com o seguici sulle nostre pagine Facebook:
https://www.facebook.com/deliverancemilano/
Deliveroo Strike Raiders
Deliverance Milano