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Incontro CAOS e SCUOLA

Nel qui allegato documento “Caos e scuola” affermiamo che, dietro i pomposi proclami in cui sono annunciate nuove e cospicue risorse, si persevera nel percorso aziendalista imposto negli ultimi vent’anni.

Già dall’ottobre scorso desideriamo avere un momento di confronto franco e allargato, cioè non solo noi quattro gatti, in cui condividere idee e pratiche da contrapporre alla restaurazione 4.0 del modello scolastico.

Per incominciare a passare all’atto, e per rendere più sapide le vacanze, abbiamo deciso di convocare, mercoledì 30 giugno alle cinque del pomeriggio, quando il sole sta smettendo di picchiare, un’assemblea “ibrida” nel cortile del CSOA Cox 18 di Milano, in presenza per chi potrà e vorrà esserci oppure con Jitsi al link https://vc.autistici.org/franti per chi sceglierà di partecipare all’incontro sincronicamente, ma da remoto.

Vi aspettiamo!

Franti, Milano, 21 giugno 2021

Web: https://franti.noblogs.org

Email: franti@inventati.org

Twitter: @ilFranti

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Dialogo tra Franti e Garrone

[Uscendo da scuola, Franti e Garrone si fermano un po’ a parlare.]

 

Franti Ehilà, ronegar,1 ti vedo provato.

Garrone – Ciao, fra’. Provato è dire poco, sono a pezzi!

Franti – Fai bene, ronegar, qui non funziona più niente, compreso te 🙂

Garrone – Tu scherzi, ma la situa è seria, non sai più dove puoi camminare, come ti devi mettere, dove stare… Si entra a scuola con la mascherina, qualche prof te la lascia togliere e qualcun altro no, segni con le braccia aperte come un aeroplanino le distanze dai tuoi compagni, non si può mangiare in piedi. Durante la lezione non posso guardare Stella ché se no le nostre rime boccali si avvicinano troppo. (Troppo? Troppo poco, dico io!)

Franti – È vero, cosa fare non lo sa nessuno. Partiamo sempre dal principio di stare attenti, muoverci con cautela, proteggere se stessi e soprattutto gli altri, soprattutto i più deboli e quelli più a rischio… ma questo tu già lo fai, è praticamente l’unica cosa che fai, Garrone! [e ride] È difficile, e si rischia di farsi fregare.

Garrone – Difficile? Impossibile! Fortuna che c’è internet, con l’educazione a distanza. Noi facciamo i turni, metà a scuola e metà a casa. Ognuno col suo pc, così non ci assembriamo.

Franti – Non farmi ridere, ché poi arriva qualcuno a ricamarci sopra! Il problema delle classi strapiene c’era da mo’. E non solo le classi: abbiamo sempre viaggiato su treni e bus stipati come polli in batteria, non ce ne eravamo mai accorti? Perché lo sopportavamo? Perché? Riflettici, è interessante. E le strutture, poi… Perfino la carta da culo mancava, altro che “nuove risorse per il diritto allo studio”! E vogliamo parlare di maestri e professori? Possibile che nessuno si accorgesse che il corpo insegnante veniva tirato fino al camposanto, a smarrire anno dopo anno il sentimento d’insegnare qualcosa di realmente significativo? Da molto tempo la scuola altro non faceva che trasmettere delle banalità, et voilà, c’est la débâcle, che in francese significa: e adesso, è la disfatta. L’occasione è adesso.

Garrone – Ma che stai a dire? Io non so da che parte girarmi. Che significa l’occasione è adesso?

Franti – Ascolta, ronegar. Ti chiedo di fare una cosa che, magari, all’inizio pare difficile. Chiudi gli occhi, respira a fondo, prova a capire dove sei finito, sfòrzati, fatti una tua opinione p r e c i s a su quanto è accaduto e sta continuando ad accadere, parlane con i tuoi compagni e, poi, datti una smossa. Nessuno ti porterà fuori di qui. Parola di Franti! E, allora, sii serio, per una volta, ripensa a tutte le cose che non andavano già prima, a quelle che ti hanno fatto male, e discutine con i tuoi amici. Poi, steso l’elenco, che sarà lungo, respirate di nuovo profondamente e andate avanti, liberi, forti e creativi. Questo posto non esiste più.

Garrone – Come non esiste più? E cosa significa andate avanti? Avanti dove?

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Franti e Sturgis (non) vanno in cortile

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Franti: Bella bro

Sturgis: …

Che hai Sigrut? Che faccia torva, e che ci fai qui dietro la scala?

è che non ci si può più andare…

e dove mai non si può più andare Sigru, ma ce la fai?

in cortile fra’, non vedi, in cortile. Sono ancora li?

quel gruppetto di genitori dici? Già, chissà he ci fanno in cortile, piove persino …

fra’ non sono genitori, quella è la DIGOS!

ah ah ah si, e io sono Robin Hood

è la Digos fra’, te l’assicuro, sono qui per controllare il cortile

il cortile? ma sei scemo fra’, cosa mai interessa alla digos del nostro cortile

è perché si fuma

ma cosa gliene frega alla digos che si fuma? la digos è la polizia politica non la narcotici o la buoncostume, sempre che si possa ritenere malcostume fumare in cortile

e che ne so io, forse c’è un problema politico

si, forse temono la disoccupazione anche loro e creano problemi dove non ce ne sono. Però la cosa è seria, da non prendere sottogamba, fumano in tanti ma sembra che non ne freghi niente a nessuno.

che vuoi dire?

voglio dire che a nessuno frega del perché fa le cose, per divertirsi? per farsi male? per sembrare più grande? per trasgredire? per difendersi dal logorio della vita? Ci sarà un perché.

Sicuramente non per parlarne, non ne parla nessuno.

forse perché si fa così e basta

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Giovedì 8 febbraio @Cox18 (Milano)


Giovedì 8 febbraio 2018
ore 20.30 cena benefit

@ Cox18, via Conchetta 18, Milano

ore 21.30 presentazione dell’irriverente
TRATTATELLO DI ANATOMIA ERGONOMICO-FUNZIONALE CONTEMPORANEA

con la partecipazione del dottor Kaius

In nome dei sempiterni Valori illuminanti et irrinunciabili, sì pilastri della Legge 107 sulla BònaScola, ma anche della sacrosanta volontà bipartisan, consolidatasi nelle ultime legislature, di svecchiare le ormai esangui regole della democrazia formale a favore di un risoluto approdo, che per gli italici costumi suona ritorno, alla dittatura –oggi
rinominata governance –, di Meritocrazia, Selezione, Aziendalismo, Sicurezza, Controllo, Gerarchia, Precariato, Servaggio della gleba e Consumo, qui si mostrerà del miglior uso dei corpi dei sudditi a maggior gloria del sistema-Paese. Per disvelare, e con ciò esemplificare al Lettore (anche grazie
all’ausilio di puntuali tavole anatomiche disegnate a mano da Kaius), le semplici ma assai efficaci risposte che i preclari progressi nella medicalizzazione tecno-logica e nell’impianto di dispositivi di biopotere offrono alle attuali esigenze del mercato globale, ci siamo avvalsi di una delle istituzioni totali che più ha fatto agio alle classi dominanti: LA SCUOLA.

Ai nostri pochi ma scaltri lettori offriamo questo breve papello. Si tratta di un moderno trattato di anatomia comparata, ove la comparazione è tra le funzionalità degli organi anatomici e la loro funzione sociale.
Un mondo teso alla modellizzazione d’ogni sua parte in nome d’una traslucida perfezione non poteva mancare di agire anche sui corpi.
Dopo l’esaltazione della loro mercificazione, le teorie del bello, l’edonismo da sfilata, il martellante succedersi delle mode, la vetrinizzazione del Sé, ecco per la prima volta mostrata, con crudo realismo, la sfera del dominio e della costrizione.

Non temano, i lettori, la durezza di taluni dei dispositivi qui presentati.
Col tempo, ci si abitua a tutto.

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Sabato 13 Gennaio 2018 @Zabriskie Point (Novara)

Beh, se sabato sera non siete a Novara potete sempre andarci.

(d)alle ore 18.00 al Circolo Zabriskie Point, in Corso Milano 44/A

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Il Franti, lo studente Stardi e il solito Invalsi

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Lo studente Stardi: “Ciao Franti, è un po’ che non ti vedo”.

Franti: “Bella Stardi, è vero, si vede che non abbiamo fatto la stessa strada ultimamente, mi pare ci sia meno gente in giro in questo periodo”.

Beh, sai, siamo tutti un po’ presi nella preparazione del test.

Che significa ‘la preparazione del test’? Te quando c’è da studiare sembri sempre perso.

È per la Valutazione, un’Indagine Nazionale, fornisce un Indicatore Assoluto sullo Stato dell’Istruzione e Comparativo sulle Diverse Scuole [Stardi è raggiante, il cuore gli batte forte dall’emozione].

Bestia… cioè che succede?

Succede che ci faranno delle domande, a tutti gli studenti di tutte le scuole, lo stesso giorno alla stessa ora, le stesse domande Franti, che orgasmo, un test nazionale! Capisci, mica la solita verifichina…

A parte che anche sulla verifichina avrei qualcosa da dire ma a cosa servirebbe questo ‘esame sincronizzato’?

Non è un esame Franti, è un test [Stardi ha l’affanno, suda], serve a misurare un sistema, non a dare un giudizio. La misura scientifica è come un occhio imparziale che fotografa ciò che vede.

Dunque Stardi fammi capire, allo stesso giorno alla stessa ora faranno a tutti gli studenti dello stesso anno le stesse domande.

Agh si, è così. [Stardi si slaccia il bottone del colletto della camicia]

Stardi sei mai stato in treno?

Ma che dici Franti, certo che sono stato in treno

E quando guardavi dal finestrino alla partenza vedevi il treno affianco fermo e capivi che stavi partendo?

Logico, mi hai preso per scemo?

E magari qualche minuto prima, quando ancora eri fermo, in stazione se il treno di fianco partiva, guardandolo non avevi la stessa impressione di essere tu a partire?

In effetti mi è successo, è stato buffo, l’ho pensato.

Quindi se tu avessi fatto la tua “foto”, nello stesso giorno e nello stesso istante del signore nel treno di fronte a te, avreste entrambi potuto concludere che il vostro treno si stava muovendo mentre noi sappiamo che uno solo di voi due aveva ragione.

[Stardi prende fiato, sembra riprendere il controllo] È il moto relativo Franti, l’abbiamo fatto l’anno scorso in fisica, mi stupisce che te ne ricordi, ma che c’entra?

Stupisce a me che tu non capisca che il tuo test, quella “foto” fatta allo stesso istante, nello stesso modo, a tutti, è semplicemente un esercizio di potere, è una mera illusione ottica perché manca, come per il paradosso dei treni, di un osservatore esterno che determini quale dei due si stia realmente muovendo. Manca il contesto Stardi, manca il mondo, la ferrovia, il capostazione.

Immagina una classe dove nessuno parli la stessa lingua, né condivida la stessa cultura, e mettila a confronto con una classe i cui allievi siano tutti nati e cresciuti nello stesso quartiere. I primi ci metteranno un po’ a capirsi tra di loro, i secondi si conoscono come se fossero fratelli. I primi, che non ho detto che siano incolti, occhio Stardi a non fare il razzista, mentre imparano le tabelline imparano una lingua comune per tutti; intanto i secondi imparano le tabelline.

Ora fai la foto, “flash” cosa vedi?

Cosa vedo Franti, non so più…

Vedi chi sa le tabelline e chi no. Ed intanto il tuo treno è partito, e domani quelli delle prima classe sapranno tante lingue e avranno un po’ più di strumenti dialettici mentre gli altri sapranno fare i conti e avranno avuto una valutazione migliore in seguito al risultato del test.

Ma sapere le tabelline è importante [Stardi ha ripreso a sudare copiosamente e si è fatto un po’ rosso in volto].

È vero ma non sempre è la cosa più importante. Se devi fare il contabile è utile, se vivi in montagna ti serve di più capire da dove arriva il freddo e se vai per mare dovresti prima conoscere il cielo se non vuoi rischiare di perderti. Come a dire che dovresti innanzitutto essere in grado sapere dove ti porta il treno su cui sei salito, questo ti dovrebbe insegnare la scuola, ma questo nessun test lo misura.

Prova a seminare lo stesso giorno alla stessa ora lo stesso seme in diversi terreni e vedi che la risposta sarà diversa, perché un campo, in un determinato luogo con una certa esposizione solare e composizione del terreno è più adatto per certe piante che per altre. Il medioevo è finito con la rotazione delle colture, che si basa sul principio che financo lo stesso appezzamento di terra non è sempre atto a rispondere positivamente allo stesso seme. Non risponderai mai due volte la stessa cosa allo stesso test.

Franti sei uno stronzo [Stardi si è seduto per terra e quasi ansima] non rispetti la scienza.

Non la rispetto se serve dei biechi interessi. La scienza serve a conoscere non a premiare o peggio a giudicare. E sai che ti dico il tuo bel “test nazionale di valutazione del sistema” valuterà anche te, dall’anno prossimo, te e tutti quelli che lo faranno, allo stesso giorno e alla stessa ora. Alla faccia dell’anonimato e dell’indagine statistica. Oltre ad essere una corbelleria è una menzogna bella e buona, una trappola. Pensa a chi la sera prima ha passato la notte in bianco perché il suo tipo l’ha lasciata, a chi ha il cagotto perché è stato all’“all you can eat” sotto casa, a chi ha i suoi che si sono appena separati …flash” fotografati e fottuti, tutti allo stesso istante, in nome della scienza della misura. Questo sì che è un colpo di genio.

A me non mi fregano, per questo mi sto preparando al test.

Ecco vedi, lo sai anche tu, lo sa il tuo fottuto insegnante che ti ha fatto simulare le prove, lo sa l’editore beccamorto che ha pubblicato il manuale su come svolgere i test Invalsi. Lo sanno tutti che la scienza, la misura, la valutazione non c’entrano nulla…

Franti!

fammi finire, ma a te pare che per valutare lo stato del mare si scaldi l’acqua prima di misurarne la temperatura? Che si mettano dei paraventi prima di misurare la corrente d’aria? Prendi forse l’aspirina prima di misurarti la febbre? Cosa cazzo vuol dire prepararsi a fare un test che serve per capire come sei normalmente, ossia come sei in assenza del test? Tu bari con te stesso, tutta la tua catena di comando lo fa. Diventi falso come la famiglia del mulino bianco, un fantasma da cento domande a risposta chiusa. Stardi salvati, e fallo ora.

[Stardi è sfinito, a terra, quasi rantolante. Lentamente mette la mano in tasca e prende una foto di Edmondo De Amicis, la guarda, fa una smorfia, e l’accartoccia con la sua mano piccola e tozza]

Franti 4 maggio 2017

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Franti va di nuovo in gita

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Una delle prime manifestazioni in cui i Weathermen scesero in piazza organizzati.

Uehlà Franti! Sono un po’ di giorni che non ti si vede. Come ti va?
… mmhhm …ciao

Che c’è? Hai la faccia un po’ scura…litigato con la piskella?
no, non è questo e manco io riesco a capire bene…

 

Oh…mica ti riconosco, dai facciamoci un sidro e una risata…
vada per il sidro, la risata la rimandiamo

Bene! Però mo’ mi devi dire! Son proprio curioso!
eh… ‘curioso’ … e pure un po’ rompicoglioni…

E ddddaiii… <pikkiando sulla spalla di Franti> L’altro giorno in fondo ci siamo divertiti un po’!
l’altro giorno? Quando?

Ma ssssì, l’altro giorno alla gita!
eh, proprio un bel divertimento!

Che vuoi dire? Be’, mo’ m’incazzo però! Vuoi parlare o no? Allora sei proprio leso!
Parlare? Servisse a qualcosa…

Senti Franti, o l’amicizia conta qualcosa, oppure…
Insomma, se vuoi parlo, però poi non lamentarti!

Sono tutt’orecchie!
E allora ascolta! Sono incazzato anche con te!

Con me???
Io non so se c’entri direttamente e NON MI INTERESSA, ma certo non ti ho visto preoccupato di alcunché dopo quella zuffa!

Aaaaahhhh, ho capito! Ma come? Proprio la zuffa…
<Franti lo blocca. Non lo fa continuare>
Senti il mondo è pieno di gente con cui non si va d’accordo ma non è sempre la stessa cosa. A me pare, piuttosto, che di stronzate ne facciamo tutti. So perfettamente cosa stavi per dirmi e so anche che su molte cose ci capiamo… figurati poi… dopo quello che ho visto più avanti, finita la gita, vicino al giardino… Perciò è inutile che parliamo di cose scontate.

Finita la gita? Dimmi!
Eh no! Questo semmai dopo!

Vabbé… ti vedo piuttosto deciso…
Quel ragazzetto che s’è fatto male … qualcuno l’ha spinto? Gli han fatto lo sgambetto? Con lo stecco?

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Appunti (scarabocchiati) di Franti per le lezioni sui dispositivi (lato A)

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