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Diario di Franti/

Franti va di nuovo in gita

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Una delle prime manifestazioni in cui i Weathermen scesero in piazza organizzati.

Uehlà Franti! Sono un po’ di giorni che non ti si vede. Come ti va?
… mmhhm …ciao

Che c’è? Hai la faccia un po’ scura…litigato con la piskella?
no, non è questo e manco io riesco a capire bene…

 

Oh…mica ti riconosco, dai facciamoci un sidro e una risata…
vada per il sidro, la risata la rimandiamo

Bene! Però mo’ mi devi dire! Son proprio curioso!
eh… ‘curioso’ … e pure un po’ rompicoglioni…

E ddddaiii… <pikkiando sulla spalla di Franti> L’altro giorno in fondo ci siamo divertiti un po’!
l’altro giorno? Quando?

Ma ssssì, l’altro giorno alla gita!
eh, proprio un bel divertimento!

Che vuoi dire? Be’, mo’ m’incazzo però! Vuoi parlare o no? Allora sei proprio leso!
Parlare? Servisse a qualcosa…

Senti Franti, o l’amicizia conta qualcosa, oppure…
Insomma, se vuoi parlo, però poi non lamentarti!

Sono tutt’orecchie!
E allora ascolta! Sono incazzato anche con te!

Con me???
Io non so se c’entri direttamente e NON MI INTERESSA, ma certo non ti ho visto preoccupato di alcunché dopo quella zuffa!

Aaaaahhhh, ho capito! Ma come? Proprio la zuffa…
<Franti lo blocca. Non lo fa continuare>
Senti il mondo è pieno di gente con cui non si va d’accordo ma non è sempre la stessa cosa. A me pare, piuttosto, che di stronzate ne facciamo tutti. So perfettamente cosa stavi per dirmi e so anche che su molte cose ci capiamo… figurati poi… dopo quello che ho visto più avanti, finita la gita, vicino al giardino… Perciò è inutile che parliamo di cose scontate.

Finita la gita? Dimmi!
Eh no! Questo semmai dopo!

Vabbé… ti vedo piuttosto deciso…
Quel ragazzetto che s’è fatto male … qualcuno l’ha spinto? Gli han fatto lo sgambetto? Con lo stecco?

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Lettere di Franti/

Franti va in gita

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gitascolastica2

Ciao Franti, non c’eri l’altro giorno alla gita

si, c’ero

Ma dov’eri? Tu di solito non stai in testa?

la testa ce l’ho sul collo, casomai è lei che ‘sta’ con me (o io con lei? Si dice “io e la mia testa” o “io e il mio corpo”? ci devo pensare)

No, dico, all’inizio della fila

coi prof? Ma scherzi?

Davanti ci stanno i Prof

ci stanno i prof e si fanno vedere, e decidono dove andare, non c’ho sbatti di star la. È una vita che sono all’ultimo banco e ora mi vuoi in cima alla fila con i prof

E’ sempre così, anche nelle processioni, prima passa il sacerdote e poi i fedeli

dimmi, che avevi oggi?

Mercoledì, matematica, scienze, due ore di educazione fisica, italiano

ecco, ci son dei paesi in cui il mercoledì neanche ci vanno a scuola, ci sono dei paesi dove non sempre i prof vanno in gita o se ci vanno non stanno in cima e non scelgono la strada. Che sia sempre così non significa che non possa essere altrimenti

da noi fanno sempre così…

quando andiamo in montagna, li sì mi piace stare davanti, come a chiunque d’altronde, ti guardi attorno, decidi dove andare, pensa che bello una gita tutti in montagna, tutti “in testa”, come dici tu. sono i prof che stanno indietro, gli viene il fiatone (ridacchia)

E allora, tu con quella tua risatina stupida, dov’eri?

dove?

ma alla gita…

dietro, molto dietro, neanche all’ultimo banco, fai te: nello sgabuzzino!

Nello sgabuzzino? Ma va la

davvero, mi ci han messo dei tuoi compagni, per protezione. Quelli al servizio dell’ordine

E che c’entra l’ordine?

dice che si impara più con l’imitazione che per la lezione, e che se uno vede l’ordine diventerà ordinato altrimenti no, il resto importa poco, così loro mostrano l’ordine. Ah ah ah, dev’essere che dal fondo della classe pare tutto molto incasinato perché non ho mai imparato niente

E nello sgabuzzino com’era?

se per questo era disordinatissimo anche lì, ma quello poco importa, non si vede. Ciò che si vede nuoce, ciò che non si vede giace.

Ora fai pure il poeta. Quindi non hai visto niente della gita

ma che dici, ho visto, ho visto

che puoi aver visto da quello sgabuzzino

ho visto il Reuccio Cuor di Leone

Che dici? Cuor di Leone? E chi è?

Si, colui che a Genova salvò i bianchi crociati deviando le ire del nemico contro il popolo ignaro

Non lo conosco, forse non l’abbiamo fatto in storia, e poi?

e poi gli uomini blu che ridono con i baffi, gli uomini granchio che camminano all’incontrario fino a sfinirsi, qualche giro di rugby senza palla, e molte, diverse, parole che cozzavano le une contro le altre

Mi pare l’incubo di Alice nelle Meraviglie, mi sa che sei un po’ andato

si, a un certo punto me ne sono proprio andato

Franti, fattelo dire, mi stai prendendo in giro, vai a cagare

si, ora vado, ma perché, tu non caghi mai?

Franti 12 10 2016

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Lettere di Franti/

Franti non va in cortile

sghignazzo
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No Franti, oggi non uscite in cortile

e perché?

Perché fate sempre casino

ma il cortile è di tutti e c’è l’intervallo

Il cortile è di tutti ma per evitare problemi l’abbiamo diviso in spezzoni, ogni classe deve stare nel suo spazio

avremmo voluto parlare con gli altri, confrontarci, dire che esistiamo, poi là c’è una tipa che mi piace…

Inutile che te lo dica, Franti, parli male, hai un sacco di insufficienze, ridi troppo e lasci un sacco di cartacce in giro, lo dice anche la Preside

ma non eravamo d’accordo che il cancello della scuola dovesse restare aperto, che fosse libero il passaggio?

Qui non è un problema di cancello che, come vedi, è aperto, ma di divisione dello spazio. Che si possa entrare non significa che ci si debba mescolare. E così lo spazio per voi non c’è

la campanella …

L’ho sentita, forza voi che siete fuori, rientriamo in classe.

7 10 2016 oredodici

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